Pioggia e grandine il 12 giugno 2012 nell'Isontino citazione di alcune righe e titolo da "il Piccolo" del 13 giugno 2012. "Si rifà viva la grandine e torna la paura. Chicchi grossi come noci, accompagnati da scrosci violenti di pioggia, sono caduti a macchia di leopardo su tutto l’Isontino. La fascia del Collio è stata quella più colpita anche se non si segnalano danni ai vigneti. Le colture più colpite dalla grandinata di ieri sono quelle orticole e le ciliegie. A Savogna durante la grandinata di ieri è caduto ed è stato fotografato un chicco di grandine grosso come un mandarino, in pratica un agglomerato di tanti piccoli chicchi di ghiaccio assieme hanno formato un super chicco di grandine dalle dimensioni inusuali, per fortuna non ha colpito nessuna persona. Dalla grandine dell’Isontino alla tromba d’aria abbattutasi sulla laguna di Venezia: ha scoperchiato i tetti di case nelle isole, abbattuto decine di alberi, raso al suolo una serra artigianale e divelto pali della luce. Sul campo tanti danni e solo un ferito lieve; non morti come era avvenuto l’11 settembre 1970 quando una tromba d’aria provocò l’affondamento di un motoscafo nelle acque lagunari a Sant’Elena, gli annegati erano stati 21." Il temporale con grandine ha colpito Gorizia nel pomeriggio del 12 giugno alle ore 16:30 locali (14:30 UTC), durante la grandinata sono caduti 14 mm di pioggia mentre in tutta la giornata sono caduti 34,8 mm. Allego qui sotto il pannello di rilevazione della grandine di quel giorno dove si vedono bene i segni lasciati dai chicchi di grandine che hanno raggiunto probabilmente i 2 cm di diametro. Grandinata del 19 giugno 1996 sul Collio goriziano citazione di alcune righe, foto e titolo da "il Piccolo" del 20 giugno 1996. "Ho 52 anni e di grandine, specie sul Collio, ne ho visto tanta. Chicchi così grossi, però, neppure me li immaginavo. E’ il racconto di Mirko Vendramin, uno degli abitanti di San Mauro che ieri increduli, nel bel mezzo del temporale che si è scatenato in tutta la fascia goriziana del Collio, hanno assistito a un vero e proprio flagello. La grandine e il vento hanno infierito pesantemente sulle culture ortofrutticole e sui vigneti specie nella zona di Villa Vasi. Ingenti i danni. Ma sempre a San Mauro, si è verificato un altro fenomeno i cui precedenti risalirebbero a tantissimi anni fa: la Piumizza, il torrente che scende dal Collio verso l’Isonzo, è tracimato in località Buso del diavolo interrompendo la circolazione viabilità e inondando i campi." Nella stessa giornata si è verificata anche nel basso padovano una forte grandinata: (grandinata basso padovano) mentre un alluvione ha colpito l’alta Versilia e ha provocato purtroppo decine di feriti e 11 morti. Dato pluviometrico eccezionale quello di Pomezzana nel comune di Stazzema (Lucca) che ha registrato 440 millimetri di pioggia tra le ore 4 e le ore 12:15 con una punta di 157 millimetri in un ora. (Alluvione Versilia) Niente grandine a Gorizia ma il vento ha provocato la caduta di alcuni alberi e vari incidenti stradali, sono caduti 50 millimetri di pioggia duranti i temporali del pomeriggio e della sera. Ricordo che questo episodio di maltempo avvenne dopo un lungo periodo eccezionalmente caldo per l'epoca (oggi un pò meno!) con temperature che una settimana prima avevano raggiunto a più riprese i 34/35 gradi. ![]() ![]() Nella foto sulla destra l'immagine satellitare del pomeriggio del giorno 19 giugno 1996 durante il passaggio dei temporali che hanno colpito il Collio e Gorizia. Si nota bene anche l'ammasso nuvoloso sulla toscana che ha provocato l'alluvione in Versilia. Maltempo e tanta pioggia il 1 luglio 2005 sull'Isontino citazione di alcune righe e del titolo da "il Piccolo" del 2 luglio 2005. "Scantinati allagati, alberi
pericolanti, rami su strade,
linee elettriche mandate in tilt dai fulmini. Dopo l’afa, si scatena la
furia
del maltempo. Tra le 7 e le 9 di ieri su Gorizia, Capriva e Gradisca
sono
caduti in un paio d’ore olre 70 millimetri di pioggia. Fortissime le
folate di
vento. Una decina sono stati gli interventi effettuati nella mattinata
dai vigili
del fuoco in diversi centri dell’Isontino. Il più impegnativo a
Cormons: un
albero pericolante che rischiava di finire sulla linea ferroviaria
Udine-Trieste è stato rimosso dai pompieri, allertati dalle Ferrovie
dello
Stato. Allagamenti di scantinati si sono verificati in varie parti
della città
e anche un fulmine ha mandato in tilt la linea elettrica in via Brigata
Campobasso." Totale millimetri di pioggia caduti sull'Isontino il 1 luglio 2005: Capriva 99.2 mm Gorizia 62.8 mm Gradisca 46.2 mm Fossalon 15.2 mm Grado 11.0 mm ![]() 3 mappe in sequenza: da sinistra si nota il centro di bassa pressione che dal mar ligure, contrassegnato dalla lettera T, si trasferisce nelle prime ore del primo luglio sull'alto adriatico portando le forti piogge e temporali per poi scivolare nel pomeriggio lungo i balcani. Forte temporale il pomeriggio del 4 luglio 2007 a Gorizia citazione di alcune righe e del titolo da il "Messaggero Veneto" del 5 luglio 2007. "Decine di millimetri di
pioggia scaraventati sul capoluogo e su buona parte dell’Isontino nell’arco del
pomeriggio, innumerevoli rami abbattuti con danni tutt’altro che trascurabili
alle linee elettriche anche nel pieno centro cittadino di Gorizia. Ore di
autentico superlavoro per le squadre dei vigili del fuoco impegnati fino a sera
per fronteggiare i danni creati dal maltempo con il centralino del Comando
provinciale di via Paolo Diacono che, nel giro di un paio d’ore, ha ricevuto non
meno di una trentina di chiamate per altrettante richieste d’intervento. Questo
il bilancio del nubifragio che si è abbattuto ieri, a partire dalle 14.30, su
gorizia e provincia generando non pochi disagi che hanno obbligato i vigili del
fuoco a effettuare decine di interventi. millimetri di pioggia caduti il 4 luglio 2007 a Gorizia: totale= 28.8 mm. caduti tra le 14:45 e le 15:00= 10.0 mm. rain rate max= 395.5 mm/h vento raffica max= 59.5 km/h temperatura ore 14:15= 25.0° temperatura ore 15:15= 14.3° Al centro dell'immagine si nota il crollo della temperatura nello spazio di mezz'ora (da 25 gradi a 15 gradi) nel primo pomeriggio del giorno 4 luglio. Nella notte successiva la temperatura è ulteriormente scesa a 10 gradi che, per il periodo della stagione, è una temperatura decisamente bassa. Forte grandinata in Friuli la notte del 10 luglio 2007 e grandine dalle forme "bizzarre" a Gorizia il giorno prima citazione di alcune righe e del titolo da il "Messaggero Veneto" del 11 luglio 2007. "Qualcuno
ieri li ha paragonati alle pesche, altri a ciambelle e frittate, i
meteorologi dell’Osmer-arpa hanno parlato di strane forme discoidali
con addirittura <lobi molto strani>; sta di fatto che i chicchi
di grandine caduti nella notte tra lunedì e martedì in mezzo friuli
hanno messo in ginocchio le colture e causato danni ad abitazioni e
realtà produttive per milioni di euro. Temporale a Gorizia giorno precedente: Nella notte tra il 9 e 10 luglio 2007 Gorizia non fu colpita da nessun fenomeno temporalesco tantomeno dalla grandine che ha flagellato l'alto friuli ma, ricollegandomi all'articolo del Messaggero Veneto qui sopra dove vengono descritti chicchi di grandine dalle forme strane, ho trovato singolare che proprio il giorno prima a Gorizia alla fine di un temporale siano caduti dei chicchi di grandine dalle forme quantomeno bizzarre di cui posto un paio di foto. Fu un temporale come c'è ne sono spesso nel periodo estivo, ricordo molto bene però che proprio quando stava già spuntando il sole al termine delle precipitazioni caddero alcuni chicchi di grandine, non molti per la verità, dalle forme come si può notare qui sotto assolutamente strane !! ![]() ![]() Gorizia 9 luglio 2007 ore 18:15 : un paio di chicchi di grandine raccolti nei pressi di via Aquileia al termine del temporale Forte grandinata sul Collio la sera del 23 luglio 2011 e riepilogo piogge e temporali 2a parte di luglio citazione di alcune righe e del titolo dal giornale "il Piccolo" del 24 e 25 luglio 2011. "È iniziato tutto alle 23.30
con una pioggia nemmeno troppo violenta. Un temporale come tanti altri, tipico
della stagione estiva. Poi, un attimo di quiete apparente. Quindi, il disastro.
Repentino, improvviso. Un’ondata di grandine come da tempo non si vedeva da
queste parti ha avvolto l'area del Cormonese: Zegla, il Preval, Plessiva, Mossa
gli epicentri. Un bombardamento con chicchi di ghiaccio del diametro di anche
due, tre centimetri. L’effetto? Coltivazioni e vigneti in ginocchio, devastati.
L’area colpita è stata di circa 300 ettari, quasi un sesto del totale della
superficie coltivata a vigneto nel Collio (1.500 ettari
complessivi)". «La grandinata, che si è protratta per una buona
mezz’ora, ha colpito a macchia di leopardo, un vigneto su sei - spiega Luigi
Soini, direttore della Cantina produttori di Cormons. In alcuni casi, come a
Plessiva, Zegla e nel Preval, è andato perduto il 100 per cento dei grappoli, in
altri l’80. Secondo l’Osservatorio
meteorologico regionale (l’Osmer) la cella temporalesca che si è sviluppata nei
cieli dell’Isontino ha causato una delle grandinate peggiori verificatesi in
Friuli Venezia Giulia negli ultimi anni. Danni (ingenti) anche alle automobili,
in particolar modo a Mossa nell'area del Preval e del Blanchis: carrozzerie
butterate come l’emmenthal e disperazione dei proprietari. Anche alcune
abitazioni, nelle stesse zone, hanno subito danneggiamenti con porte e finestre
letteralmente “bombardate” e grondaie deformate dai colpi del ghiaccio. "A volte il destino si diverte ad essere cinico e beffardo a cadenze precise. Un altro 23 luglio, quello del 1985, è infatti impresso in modo negativo nella memoria dei viticoltori cormonesi: quella sera avrebbe però dovuto essere solo un momento di grande festa a Cormons. Al campo di calcio di via Gorizia infatti si stava esibendo una delle principali band italiane di quegli anni, i tuttora intramontabili Pooh. Un evento di grande portata per il paese, che però fu rovinato da quello che successe poco dopo: la furia distruttrice della grandine infatti, esattamente 26 anni fa, devastò migliaia di ettari di terreni compromettendone la vendemmia che si sarebbe svolta da li a poche settimane. Un danno calcolato in diversi miliardi di euro dell’epoca e che gettò nello sconforto decine di aziende agricole. Oggi, nella stessa data, la medesima calamità: come se dall’alto ci fosse una mano che avesse sottolineato con la penna rossa questo maledetto 23 luglio per l’agricoltura cormonese." a Gorizia poche conseguenze: Come spesso accade la grandine colpisce una determinata zona e a poche centinaio di metri non succede nulla. Così è successo anche per la grandinata che ha colpito duramente il Collio Isontino e la zona di Mossa. A Gorizia solo qualche chicco di grandine, probabilmente in alcune zone dalla città neanche quello. Più colpita invece la frazione di Piedimonte, ma la grandinata, meno violenta della zona del Collio, non ha causato particolari danni. Il temporale di quella notte fu l'apice di un periodo molto perturbato e piovoso che scaricò a Gorizia, nella seconda parte di luglio, ben 204 millimetri tra piogge, rovesci e temporali: Breve riepilogo piogge 2a parte di luglio 2011: 15 luglio : 14,7 mm temporale 16 luglio : 2,0 mm pioggia 17 luglio : 0,3 mm variabile 18 luglio : 46,7 mm temporale 19 luglio : \ mm nuvoloso 20 luglio : 11,9 mm pioggia 21 luglio : 4,8 mm temporale 22 luglio : 2,0 mm pioggia 23 luglio : 45,5 mm temporale 24 luglio : 35,1 mm temporale 25 luglio : \ mm quasi coperto 26 luglio : 11,9 mm pioggia 27 luglio : 0,3 mm molto nuvoloso 28 luglio : 1,5 mm pioggia 29 luglio : 10,2 mm temporale 30 luglio : 17,0 mm temporale Totale :203,9 mm di pioggia Dubbi e timori per un agosto 2003 perturbato e fresco dopo un lungo periodo caldo e secco Siamo a fine luglio 2003 e dopo 2 mesi caldissimi si prevedeva l’arrivo di una fase perturbata proprio nel primo weekend di agosto. Già da qualche giorno i primi temporali anche violenti avevano colpito parte del nord Italia e c’era la preoccupazione che fosse solo l’inizio di un periodo più prolungato di maltempo e che la pioggia ed i temporali potessero rovinare le vacanze di milioni di Italiani proprio in agosto, mese tradizionalmente legato alle ferie. citazione di alcune righe e del titolo dal giornale "il Piccolo" del 29 luglio 2003: "Il tempo cambia almeno al Nord. Dopo tanti giorni di siccità e caldo record temporali, anche violenti, hanno interessato Piemonte e Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige portando molti danni causati dalle intensità delle precipitazioni, da grandinate e forte vento. E ieri la Protezione civile delle aree montane, pedemontane e collinari del Friuli Venezia Giulia sono state messe in <stato di preallerta> per un rapido peggioramento delle condizioni del tempo." Fare previsioni a lungo termine era ed è tuttora difficile. Siamo a pochi giorni dall’inizio di una delle più intense ondate di caldo della storia recente, probabilmente una delle 4/5 più intense degli ultimi 150 anni, e le previsioni parlavano ancora per i primi giorni di agosto di un caldo nella norma per il periodo e, in tendenza, un agosto con temperature nella media "Arrivano i temporali. E l'aria sarà presto più fresca e il caldo più sopportabile. Accadrà non solo al Nord: le piogge e i temporali, tra giovedì 31 e venerdì 1 agosto interesseranno anche il Centro e il Sud dell'Italia. Un po’d'acqua contribuirà a far scendere le temperature durante il massiccio esodo di massa, quello che coincide con la fine di luglio, quando le fabbriche chiudono e milioni di italiani si mettono in macchina per trasferirsi nelle località marine o montane. Le file senza l'afa saranno meno pesanti, l'arrivo alla meta agognata meno snervante.Comunque niente paura, l'estate non è terminata. Il timore di chi in questi giorni si sposta verso le località di villeggiatura, infatti, è quello di dover pagare lo scotto di una stagione estiva troppo calda e secca, iniziata oramai da oltre due mesi. Non dovrebbe essere così anche se abbiamo imparato che l'uso del condizionale è d'obbligo quando si parla di meteorologia. L'andamento climatico dovrebbe rispettare i modelli a lunga scadenza che prevedono in genere una prima «rottura» della stagione estiva a fine luglio». Un esodo al fresco, quindi, con qualche goccia di troppo. I temporali, infatti, saranno la caratteristica di questo primo weekend di agosto ma presto dovrebbe tornare a splendere il sole. «Se tutto va come previsto questo agosto sarà tipico - continua il Tenente colonnello - caldo e stabile quanto basta almeno nella prima parte per poi cambiare intorno al 20 agosto». Non più afa record, dunque. Ma il normale caldo di agosto." Sono
passati solo 6 giorni dall’articolo precedente e la potente ondata di
caldo africano, ancora non prevista solo qualche giorno prima, si
era già impossessata di tutta l’Italia e molte zone dell’Europa
occidentale. Le
temperature già nei primissimi giorni di agosto salirono a valori
superiori ai 38 gradi ed il caldo con piccole oscillazioni durò fino a
fine mese, precisamente fino al 30 di agosto, il 31 un bel temporale
pose fino a quell'eccezionale ondata di caldo. citazione di alcune righe e del titolo dal giornale "il Piccolo" cronaca di Gorizia del 4 agosto 2003: . GORIZIA: "Traffico quasi inesistente sulle arterie dell’Isontino, città praticamente vuota: è questo non solo per l’esodo vacanziero, ma anche per il grande caldo che è tornato a infierire su tutta la provincia. In città ieri si è registrata una massima di 36,4 gradi, accompagnata fortunatamente da una percentuale di umidità non particolarmente elevata. Una decina gli interventi del 118 per malori causati dal caldo: si è trattato in particolare di assistenza portata ad anziani che, affetti da cardiopatie, avevano palesato problemi respiratori." ![]() La situazione "drammatica" del fiume Isonzo a fine agosto 2003 nei pressi dell'abitato della Mainizza e dove fu costruito, durante l'impero romano, il ponte chiamato "Pons Sontii" . Agosto 1992: sono passati 25 anni dalla forte ondata di caldo della prima decade di agosto Anche
25 anni fa una forte ondata di caldo colpì la nostra città in questi
primi giorni di agosto. Per l’epoca il caldo fu eccezionale, un po meno
lo sarebbe oggi vista l’abitudine e la frequenza con cui l’aria rovente
proveniente dall’Africa arriva con facilità sul nostro territorio.
Apparizione sporadica fino agli anni ’70 la visita dell’anticiclone
africano cominciò a farsi sentire di più negli anni ’80, principalmente
nel 1983, 1986 e 1988. Ancora più presente negli anni ’90 specialmente
nelle estati del 1992, 1994 e 1998. Ma è con l’inizio degli anni 2000
che la frequenza è decisamente aumentata e, con l’innalzamento generale
delle temperature, le ondate di caldo stanno diventando via via più
intense rispetto al passato. citazione di alcune righe e del titolo dal giornale "il Piccolo" del 7 agosto 1992 cronaca di GORIZIA: "Non si placa questo caldo africano: anche ieri la colonnina di mercurio si è avvicinata ai 35 gradi. La città si svuota e si mette in fila al pronto soccorso di via Veneto: l'afa sta provocando un aumento consistente di malori. La città sembra deserta ma la richiesta di acqua è sempre maggiore: per il momento ci sono solo gli inviti ad evitare gli sprechi. Il solleone, tra l'altro, moltiplica la popolazione di vespe e api: il centralino dei vigili del fuoco è bollente più che mai. Malori più o meno seri nella fila che non accenna a diminuire davanti al pronto soccorso. Il caldo implacabile dà il colpo di grazie alle persone che non godono di buona salute. Aumentano anche i casi di gente con problemi cardiocircolatori. Il caldo implacabile ha messo in preallarme anche le Aziende municipalizzate. Non sono ancora giunte segnalazioni di scarsità di acqua e il livello al serbatoio del Castello non è mai sceso sotto il livello di guardia. Le Municipalizzate però stanno erogando il massimo possibile, 30 mila metricubi al giorno, una quantità superiore alla media ma in linea con gli agosti degli anni passati. La maggior richiesta di acqua comunque viene registrata alla sera: i risparmi ottenuti con chi è andato in ferie vengono «bruciati» quando cala il sole ed è il momento di irrigare campi e bagnare gli orti." Dopo tanti giorni di caldo e afa arrivò il giorno 10 un forte temporale, seppur di breve durata, che interruppe momentaneamente il caldo: citazione di alcune righe, del titolo e foto dal giornale "il Piccolo" del 11 agosto 1992 cronaca di GORIZIA: ![]() ![]() "Il fronte dell'afa e del caldo opprimenti, che da giorni teneva la città in una morsa, si è improvvisamente rotto ieri, poco prima della 14, con un violento nubifragio che oltre al fresco ha portato anche la grandine. La pioggia è giunta all'improvviso quando ormai tutti avevano perso ogni fiducia nelle promesse dei metereologi. L'acquazzone ha battuto la città e l'Isontino per una ventina di minuti creando, all'improvviso, non pochi disagi per il traffico. L'effetto della pioggia è stato spettacolare quanto disastroso. A farne le spese sono stati soprattutto gli alberi e i rami secchi oltre al fogliame. Sulle strade sono caduti a decine rami e tronchi in alcuni casi sono stati sdradicati alberi e sono caduti anche pali della luce (specie a Piedimonte). Il centralino dei vigili del fuoco è letteralmente impazzito nel breve lasso di tempo che ha accompagnato il nubifragio. La grandine, per fortuna, non ha fatto danni ai vigneti. La temperatura, dal canto suo, ha subito un abbassamento che però non ha portato il termometro al di sotto dei 30 grandi per quanto riguarda la massima del pomeriggio. " Il caldo non si esaurì con il temporale del giorno 10 ma bensi continuò, seppur con minore intensità, fino al giorno 29. La mattina del 30 un altro temporale pose definitivamente fine a quel caldo agosto del 1992. Confronto tra le temperature minime, massime e medie della prima decade di agosto del 1992 e quella appena passata del 2017. Si può notare che ha fatto più caldo in questo 2017 sia di notte che di giorno. Tra l'altro la prima decade di agosto 2017, assieme a quella del 2013, risultano con 29.2° di media le più calde degli ultimi 30 anni. La notte tra il 5 e 6 agosto la temperatura minima è stata di 26.2 gradi, la più alta mai registrata dal 1988 ad oggi di notte. Dai dati riportati qui sotto non si legge in quanto la temperatura minima del giorno 6 agosto è stata registrata, cosa non comune, solo in serata in seguito ai temporali del pomeriggio/sera. ![]() Le temperature riportate qui sopra vengono raccolte in capannina meteorologica SIAP non autoventilata. Le temperature massime possono differire, generalmente tra i 5 decimi e un grado in più secondo le condizioni atmosferiche di quella giornata, rispetto alle più moderne stazioni meteorologiche dotate di sensore della temperatura ventilato. 15 Agosto: alcune statistiche e grafici di questa giornata dal 1989 ad oggi Il
15 agosto ha sempre rappresentato l'apice dell'estate italiana, il
giorno simbolo delle ferie e delle vacanze. Le previsioni, per fortuna,
sono molto incoraggianti e parlano di un ferragosto pieno di sole. A livello puramente statistico vediamo invece in questi ultimi 28 anni com'è andata questa giornata: Cielo
prevalentemente sereno: 16 anni (1989, 1991, 1993, 1994, 1995, 1997,
1998, 2000, 2001, 2002, 2004, 2006, 2007, 2009, 2012, 2013) cielo nuvoloso/variabile: 5 anni (1999, 2003, 2010, 2011, 2016) cielo prevalentemernte coperto: 7 anni (1990, 1992, 1996, 2005, 2008, 2014, 2015) Media anni 1989/2016: temperatura media: 24.2 gradi temperatura minima: 17.7 gradi temperatura massima: 30.8 gradi giorni con pioggia/temporali: 9 (1990, 1991, 1992, 1996, 1997, 2008, 2010, 2014, 2015) in marrone anni con temporale precipitazione massima degli ultimi 28 anni il 15 agosto 2010 con 14.7 millimetri grafico che riassume i dati sopra postati: Guardando l'anno di interesse lungo le ascisse, sempre con riferimento al 15 agosto, la barra cilindrica rappresenta un riassunto dello stato del cielo durante le 24 ore di quel giorno: più la barra è alta più la giornata nel suo complesso è stata bella. La linea tratteggiata blu rappresenta la temperatura media di quel giorno mentre i simboli in basso con la nuvola indicano se in quel giorno ci sono state precipitazioni, fondamentalmente temporali o pioggia 20 anni fa la sera di ferragosto ci fu un forte temporale citazione del titolo e foto dal giornale "il Piccolo" del 17 agosto 1997 cronaca di GORIZIA: ![]() ![]() A sinistra le conseguenze del fulmine caduto in centro città nella serata di ferragosto del 1997. A fianco un grafico con il numero di giorni in cui c'è stato un temporale nel mese di agosto a partire dal 1989 ad oggi. Ferragosto e il giorno 25 sono i giorni con maggior numero di temporali. Si nota che subito dopo il 15 agosto è statisticamente il periodo meno temporalesco degli ultimi 30 anni ad agosto. La “rottura dell’estate” qui da noi quando arriva? In genere alle nostre latitudini con clima temperato l’estate raggiunge l’apice tra la fine di luglio e la prima settimana di agosto ( il 3 agosto risulta statisticamente il giorno più caldo di questi ultimi 60 anni). Mentre in questo periodo qui da noi si raggiungono i valori massimi dell’estate più a nord l’accorciarsi delle giornate determina più velocemente un progressivo raffreddamento dell’aria. Col passare dei giorni e soprattutto dopo la seconda decade di agosto la differenza fra le latitudine più a nord e le nostre si fa sempre più netta destabilizzando gli assetti barici tipici dell’estate e, favorendo così, gli scambi tra masse d’aria differenti con conseguente fase di maltempo generalmente piuttosto marcato. Questo cambiamento viene indicato come rottura dell’estate. Dopo questa fase di maltempo c'è in genere ancora spazio per qualche bella giornata estiva che coincide con la "piccola estate settembrina" periodo stabile ma con temperature decisamente gradevoli che anticipa l'arrivo dell'autunno vero e proprio. Vediamo allora, attraverso un grafico, quando arriva questo periodo di quasi fine estate qui da noi. Ho preso i dati degli anni dal 1956 ad oggi e gli ho suddivisi in 4 periodi di 15 anni l’uno (più o meno), dopo ho inserito le temperature medie giorno per giorno del mese di agosto. Qui sotto il risultato, appare molto chiaro il momento esatto della rottura estiva e non solo, si sta spostando gradualmente sempre più in avanti nel tempo: anni 1956/1970 : 23 agosto dati idrografico via brigata Sassari anni 1971/1988 25 agosto dati idrografico via brigata Sassari anni 1989/2002 28 agosto dati stazione via Aquileia anni 2003/2016 30 agosto / 31 agosto dati stazione via Aquileia seguendo il colore del periodo di interesse si nota come dopo i primi giorni di agosto la temperatura scenda lentamente, più accentuata la discesa dopo ferragosto ma è nella terza decade di agosto che c’è la vera rottura dell’estate (vedi freccia nera). Se negli anni ’50 e ’60 avveniva però il giorno 23, negli anni ’70 e ’80 il giorno si sposta al 25. Negli anni ’90 ancora più in avanti fino al 28 agosto mentre negli anni 2000 il limite si è portato al 30 agosto/31agosto Diminuzione della temperatura media in un solo giorno: dal 22 agosto al 23 agosto 1956/1970 : -1.9 gradi dal 24 agosto al 25 agosto 1971/1988 : -1.5 gradi dal 27 agosto al 28 agosto 1989/2002 : -1.6 gradi dal 29 agosto al 31 agosto 2003/2016 : -1.4 gradi (2 giorni) quindi uno scarto notevole, ricordo che il calo o la crescita annua giornaliera media è di poco più di un decimo di grado al giorno. cosa possiamo attenderci per il futuro? Il trend parla chiaro: oltre a fare più caldo la “rottura estiva” si sta spostando sempre più in la ipotizzando, con questo andamento, il suo passaggio al mese di settembre entro pochi anni ! Oltretutto, vedendo quello che è successo in questi anni 2000 con una discesa della temperatura meno marcata rispetto ai periodi precedenti, non è da escludere che la classica “rottura” possa scomparire in un futuro non troppo lontano a fronte di un lento decadimento naturale della stagione estiva. Domenica 30 agosto 1992 classica "rottura estiva" Classica situazione di fine estate nell'agosto 1992 con l'arrivo delle perturbazioni nord atlantiche a spezzare il caldo estivo che nell'agosto 1992 fu molto intenso. Nei giorni a seguire continuò l'afflusso atlantico che divenne sempre più a componente settentrionale. Il giorno 4 settembre un fronte freddo entrò in maniera decisa sulla regione provocando forti temporali con estese grandinate (articolo della prossima settimana), tanta pioggia ed un ulteriore calo delle temperature. In seguito il tempo è sensibilmente migliorato con un periodo di belle giornate di sole e temperature gradevoli solo di poco superiori ai 20 gradi di media. Domenica 30 agosto 1992 citazione di alcune righe, titolo e foto da "il Piccolo" del 31 agosto 1992 edizione di Gorizia. GRADO: Cielo grigio e spiaggia malinconicamente deserta ieri mattina all'isola TRIESTE: Gli effetti della mareggiata di ieri mattina a Trieste sul molo Audace d'oro. (Foto Zuliani) (Italfoto) GRADO: "Ennesima giornata festiva rovinata dal maltempo. Ieri mattina, infatti, molti turisti (qualcuno lo farà oggi, ultimo giorno d'agosto) hanno fatto i bagagli per ritornare a casa dopo aver trascorso nell'isola del sole un periodo davvero «magico» in fatto di bel tempo e caldo. E in considerazione del maltempo che si è scatenato furiosamente con pioggia e forti raffiche di vento verso le 8 di ieri mattina, non c'è stato nemmeno il movimento dei tradizionali pendolari. Il vento ha anche provocato la caduta di qualche ramo e di un paio di alberi. Dunque, per i turisti ancora presenti a Grado passeggiate con gli ombrelli aperti (dopo la buriana delle prime ore del mattino è caduta incessante una fitta pioggerellina, più tardi ha fatto capolino il sole per qualche ora e poi e ricominciato a piovere) anche lungo gli arenili dove si è assistito alla malinconica scena degli ombrelloni completamente chiusi. Viste le condizioni climatiche il movimento via mare è stato limitatissimo." TRIESTE: "Una violenta libecciata ha devastato ieri in città. La tempesta si è scatenata all'improvviso alle otto e un quarto del mattino. In pochi minuti sono caduti 14 mm e mezzo d'acqua e il mare ha raggiunto forza 4, mentre le raffiche di vento infuriavano a 100 km/h. Le onde si sono sollevbate oltre la banchina allagando la riviera barcolana, quella muggianese e le Rive. Il mare è arrivato perfino in Piazza Unità lambendo il portone della Prefettura." GORIZIA: Anche Gorizia è stata interessata dal maltempo con un temporale la mattina che ha avuto il merito di portare un pò di refrigerio dopo tanti giorni di caldo. Sono caduti 9.6 mm di pioggia. Danni limitati a solo qualche ramo spezzato per le violente raffiche di vento durante il temporale. 4 settembre 1992 forte temporale e intensa grandinata Fu un temporale molto forte e violento quello del 4 settembre 1992 che colpì Gorizia e l'Isontino, ricordo bene 2 cose di quel giorno oltre la grandine, il cielo "nero pece" che si osservava verso Lucinico prima dell'arrivo del temporale e il rumore dei razzi antigrandine che venivano sparati dalla zona del Collio, tra l'altro quel giorno fu l'ultima volta che li sentii sparare. Caddero ben 72,6 millimetri tra pioggia e grandine a Gorizia, qui sotto le citazioni di alcune righe, titoli e foto di quel giorno dal giornale "il Piccolo" del 5 e 6 settembre 1992 edizione di Gorizia. ![]() CRONACA di GORIZIA: "Una mazzata sulla viticoltura, nella fase più delicata della maturazione delle uve, allagamenti, incidenti, quadri elettrici saltati, impianti semaforici saltati, traffico in tilt, tombini scoppiati a causa degli intasamernti di fogliame e detriti che nussuno in questa città si premura più di pulire. Ma il colpo maggiore è stato inferto dalla grandine che verso le 17 di ieri ha massacrato vigneti e colture e che si è presentata in modo violento e con chicchi che nel Cormonese e a Moraro erano grossi come uova. L’ondata di maltempo che si è abbattuta su Gorizia ha messo a dura prova vigile del fuoco, vigili urbani e polizia stradale oltre agli addetti ai vari servizi pubblici “ tante le zone di Gorizia con problemi di allagamenti, in modo particolare il sottopassagio di via Aquileia e i vari sottopassaggi ferroviari nonché alcuni scantinati allagati. CRONACA di GORIZIA: "Il sole è tornato a riscaldare ieri la piana dell’Isonzo e il Collio goriziano e cormonese, ma per i viticoltori la giornata è stata completamente dedicata a una prima stima dei danni causati dall’ondata di maltempo che si è abbattuta in tutta la provincia nel pomeriggio di venerdi. La grandinata ha colpito con particolare veemenza la zona che dal colle di Medea si estende verso Mariano e Borgnano, ma i danni più consistenti sono stati segnalati nel triangolo tra Mariano Gradisca e Farra d’Isonzo. In queste zone i vigneti sono stati danneggiati in percentuale che vanno dal 80 al 100 per cento. A Moraro, come sottolinea l’assessore comunale all’agricoltura, la grandine ha creato difficoltà al 70% alle coltivazioni vitivinicole e anche il 50 per cento delle colture di soia. Nelle sole ore pomeridiane sono caduti a Cormons 54 mm di pioggia, 67,6 mm a Moraro e 63,6 a Giasbana. Le cifre statistiche, ricorda il direttore della Cantina produttori di Cormons Luigi Soini, non fanno forse capire completamente la dimensione del danno subito dai viticoltori, in un momento non certo esaltante per il settore. L’80 per cento dei vigniti rovinati significa, infatti, perdere completamente la vendemmia di quest’anno, con forti ripercussioni anche sulla produzioni degli anni successivi. Soini ribadisce inoltre l’improrogabile esigenza di un serio progetto anti-grandine in difesa di tutta l’area collinare." Friuli Venezia Giulia: CRONACA REGIONALE: In friuli venezia giulia i nubifragi e le intense grandinate che si sono abbattute venerdi hanno provocato danni molto ingenti alle colture, secondi i tecnici dell’ordine di miliardi di lire. Col ritorno del bel tempo ed il trascorrere delle ore si delinea in tutta la sua gravità il quadro dei dei danni, soprattutto nei vigneti, dove quest’anno la produzione si preannunciava di buona qualità. La vendemmia era prevista per la prossima settimana. In una delle maggiori aziende specializzate nella coltura della frutta di qualità, diversi filiali di pereti e vigneti sono stati abbattuti e a terra c’è una strato di frutta alto 20 centimetri. Dopo la furia devastatrice di venerdì in alcune località il raccolto di uva, frutta in generale, ortaggi e mais è danneggiato al 70-80 per cento. Le zone maggiormente colpite sono quelle della fascia collinare, del medio e basso Friuli e dell’Isontino. Il nubifragio e la grandine non hanno risparmaito la fascia confinaria di Gorizia sul versante Sloveno. I danni maggiori a San Pietro, Vertojba, Merna e Salcano. ore 22 del 13 settembre 1997: forte nubifragio con 126 millimetri di pioggia in meno di 2 ore Ripropongo l'articolo, vista l'importanza, del notevole evento avvenuto esattamente 20 anni fa: La sera del 13 settembre 1997 un forte temporale si è abbattuto su tutto l’Isontino. La parte più intensa ha colpito il triangolo Cormons Gradisca Gorizia con quantitativi notevoli soprattutto perché caduti in poco meno di 2 ore. Il tutto è stato causato da un fronte atlantico proveniente da Nord-ovest che nel suo spostamento verso Sud-est ha interessato in maniera pesante la pianura isontina. Il fronte perturbato intenso, il mare ancora caldo, le correnti meridionali non troppo tese e la disposizione delle nostre colline/montagne (effetto stau) hanno favorito la violenza dei fenomeni. Nella cartina qui sotto, che comprende anche le piogge della mattinata successiva, vediamo a livello regionale dopo è piovuto di più: si nota subito che in tutta la parte orientale le piogge sono state molto più intense ad esclusione del solo tarvisiano e triestino, poco interessate anche le zone costiere e le montagne della Carnia. ![]() In rosso i millimetri di pioggia caduti tra la sera e la notte successiva del 13 settembre 1997 Vediamo ora l’intensità della precipitazione a Gorizia: in 1 ora e 40 minuti sono caduti ben 126 millimetri di pioggia, mentre l’ora in cui è piovuto di più tocchiamo un valore di circa 80/90 millimetri. Il conteggio esatto era difficile farlo perché, basta vedere il grafico qui sotto, l’intensità delle precipitazioni era tale che il calcolo delle linee che corrispondono ai millimetri di pioggia è stato impossibile calcolarlo esattamente. Nelle località di Gradisca e Cormons i quantitativi di pioggia sono stati superiori a Gorizia. Per Gradisca il dato ufficiale parla di 112 millimetri caduti in un'ora, un dato veramente spaventoso se pensiamo che per più di 10 anni tra il 1999 e il 2008 a Gorizia non sono mai stati raggiunti neanche in un intera giornata !!!!!!. Posso dare anche la mia testimonianza personale: infatti durante il nubifragio mi trovavo di ritorno da Monfalcone e nei pressi della piscina di Gorizia ho dovuto fermarmi parecchi minuti ai bordi della strada perchè dall'intensità della precipitazione non riuscivo a vedere assolutamente nulla davanti a me!!!! Le linee d'inchiostro tratteggiate verticalmente rappresentano i millimetri di pioggia caduta ed il passaggio completo dall'alto al basso o al contrario corrisponde alla caduta di 10 mm di pioggia. La fase intensa della precipitazione è iniziata alle 10 ed è terminata verso le 11 e 40 di sera. Ecco il passaggio del fronte vista dal satellite in rapida successione da sinistra a destra. Prima foto l'arrivo del fronte nel primo pomeriggio del 13. Nella seconda poco prima del passaggio più intenso. Terza foto nel primo pomeriggio del 14 ormai solo con la residua nuvolosità: Vediamo anche l'ottima previsione stilata per quel giorno dall "ERSA" il Centro Meteorologico Regionale: citazione del titolo, foto e alcune righe da "il Piccolo" del 15 settembre 1997 dove si da ampio risalto all'episodio ![]() "Strade e scantinati allagati, alberi abbattuti, black out nell'erogazione dell'energia elettrica. L'eccezionale nubifragio che l'altra notte ha imperversato su tutto il Friuli Orientale ha interessato anche la provincia di Gorizia, dal capoluogo a Gradisca, a Sagrado e a Cormons. La precipitazione, oltre che copiosa, è stata concentrata nello spazio di pochissime ore. Ed è stata proprio questa associazione la causa dei danni.......Anche la circolazione stradale ha subito disagi e gli effetti degli allagamenti erano ben visibili anche diverse ore dal termine della precipitazione. Molte strade, anche a Gorizia, si presentavano infatti ricoperte da una coltre di fango che rendeva particolarmente rischiosa la circolazione. Sono state pertanto chiuse al traffico. Il ponte VIII agosto sembrava un fiume in piena. Allagato anche il sottopasso ferroviario di via Aquileia. Praticamente impossibile, dunque, l'ingresso in città dalla zona della stazione ferroviaria..... " ![]() 19 settembre 1995: forte nubifragio nell'Isontino e nella Bassa pianura Friulana Anche nel 1995, come quest'anno, le prime 2 decadi di settembre furono molto piovose, l'apice si ebbe il 19 settembre con un violento nubifragio che colpì principalmente l'Isontino e la bassa pianura Friulana con i soliti allagamenti di strade, garage, scantinati, negozi e purtroppo fece anche 2 vittime. Nei giorni successivi il tempo migliorò rapidamente e nella terza decade di settembre ci furono delle belle giornate di sole, una speranza ed un augurio per l'importante weekend che attende Gorizia con l'appuntamento di gusti di frontiera a fine settimana: citazione del titolo, foto e alcune righe da "il Piccolo" del 20 e 21 settembre 1995 ![]() GORIZIA - "Strade sotto acqua, automobili a passo d'uomo. Torrenti di fango che invadono cortili e scantinati, da Piedimonte a Lucinico. Il violento nubifragio che si è abbattuto anche su Gorizia nel tardo pomeriggio di ieri ha surriscaldato il centralino del comando dei vigili del fuoco. A1 lavoro anche i vigili urbani e straordinari per le squadre di pronto intervento delle Aziende rnunicipalizzate. Sono state due ore di emergenza continua. Anche se l'allarme rosso è scattato in provincia dove i vigili del fuoco hanno ricbiesto l'intervento dei colleghi di Trieste. Il violento nubifragio, accompagnato anche da qualche scarica di grandine, ha provocato l'interruzione del traffico lungo la Statale 56 all'altezza di Cormons e notevoli rallentamenti da Mariano a Romans. Gli allagamenti non si contano ma fanno parte dell'ordinaria amministrazione in molte zone della città dove i tombini non riescono a far fronte alla massa d'acqua che si riversa a secchiate. Emergenza, al solito, nel quartiere della Madonnina del Fante e un'ora di black-out per i residenti nelle vie Grabizio e Consortiva. Per colpa di un fusibile della rete di media tensione andato in tilt per un fulmine. Una stima dei danni potrà essere fatta solo oggi, maltempo permettendo. Soprattutto nelle zone invase dai torrenti di fango scaricatisi dalle vigne." REGIONE - Non piove più, ma non è cessata l'emergenza nell'Isontino e nella Bassa friulana, colpiti martedì da un violento nubifragio che ha fatto anche due vittime. Una stima precisa dei danni potra essere fatta soltanto nei prossimi giorni dalla giunta regionale, che, dopo aver decretato lo stato di emergenza, sta predisponendo gli interventi a favore delle popolazioni e i lavori urgenti sul territorio, nonchè la richiesta dello stato di calamità a Roma. Il punto sulla situazione e stato fatto ieri dall'assessore alla Protezione civile, Viviana Londero. I comuni interessati sono stati complessivamente 33; i danni maggiori si sono avuti a Trivignano, Torviscosa, Cervignano, Bicinícco, Romans d'Isonzo, Cormons e Palmanova, dove un intero piano interrato è stato invaso da oltre 20 mila metri cubi d'acqua. L'assessore Londero ha precisato che da martedì sera nelle due zone colpite dal maltempo sono intervenute 56 squadre comunali della Protezione civile, per complessivi 415 volontari e con un impiego di 100 automezzi, 150 motopompe e 50 gruppi elettrogeni. Per guanto riguarda i danni, la Coldiretti ha intanto diffuso una nota in cui, per le colture del basso e medio Friuli, li stima in non meno di 50 miliardi di lire. Secondo la Coldiretti, infatti, è andato perso metà del raccolto sui 4.000 ettari coltivati a bietole, con un danno di 14 miliardi; perso anche il 20 per cento del mais, su 12.000 ettari colpiti, con un danno di sei miliardi. Per il girasole, con 2.000 ettari interessati, i danni sarebbero di 1,2 miliardi e per la soia, con 8.000 ettari, sfiorano i 6,5 miliardi. Ammonterebbero, infine, ad almeno 20 miliardi i danni agli oltre 1.000 ettari di vigneti doc. Totale delle precipitazioni del giorno 19 settembre 1995 in alcune stazioni più interessate all'evento: Cervignano del Friuli 168,3 mm di cui ben 125,3 mm di pioggia caduti tra le 17:00 e le 19:00 Udine 135,6 mm Capriva del Friuli 117,6 mm Palazzolo dello Stella 106,4 mm Gradisca d'Isonzo 91,4 mm Gorizia 70,6 mm da segnalare che le piogge intense hanno quasi totalmente saltato le zone costiere: Trieste 14,8 mm Fossalon di Grado 9,0 mm Equinozio d'autunno: finisce finalmente l'estate 2003, la più calda di sempre Qui sotto alcune considerazioni fatte dopo l'estate dei record 2003. I dati si riferiscono principalmente alla città di Trieste ma il discorso può valere per tutta la nostra regione. L'articolo è uscito il giorno 25 settembre quando finalmente, proprio durante l'equinozio d'autunno, il caldo dell'estate 2003 viene definitivamente sconfitto. In verità ci fu una breve rinfrescata a inizio settembre ma il caldo tornò a metà mese. A Gorizia si superarono di nuovo i 30 gradi tra il 18 e il 21settembre 2003. citazione del titolo e alcune righe da "il Piccolo" del 25 settembre 2003 cronaca di Trieste ![]() TRIESTE - "E' finita l'estate dei record. Quella con le temperature più torride, ma anche con la minor piovosità. Da ieri il tempo è cambiato e, puntuale proprio nel giorno dell’equinozio - come un orologio svizzero - è iniziato l'autunno con le prime raffiche di bora. Possiamo dimenticarci finalmente questa terribile estate. Da ieri con le burrasche equinoziali c'è stato un rilevante abbassamento della temperatura media che si è attestata sui valori normali del mese di settembre. Ottobre non sarà certo un mese estivo. Le temperature torride e africane rimangono un ricordo. Già ieri il cielo si è annuvolato e per oggi ci sarà un notevole abbassamento della temperatura, afferma Gianfranco Badina, meteorologo dell'istituto nautico. «Quella appena passata è stata sicuramente l’estate più calda dal 1870, anno delle prime rilevazioni», spiega Marcellino Salvador. L’esperto ha realizzato assieme ai colleghi dell’agenzia regionale un'analisi di oltre un secolo sull’andamento delle temperature in regione ma anche e soprattutto nel capoluogo. Aggiunge: «A Trieste, ma anche in alcune aree del Friuli le temperature durante la scorsa estate sono state ben oltre la media». Siccità e umidità hanno fatto da padrone creando disagi ma soprattutto gravi problemi di salute agli anziani. I dati parlano chiaro. E' stata un escalation. Già in maggio c’era stato un aumento della temperatura di 2,3 gradi. In giugno si è arrivati a 4,6 gradi oltre la media. Luglio si è attestato un aumento di «appena» 2,5 gradi. Il record - come detto - è stato ad agosto con una crescita di 5,1 gradi. Infine a settembre il trend della colonnina si è attestato su 0,8. In pratica, facendo la media dell'aumento della temperatura riferita a quella statisticamente prevista secondo i dati degli ultimi trent'anni, l’estate appena finita è stata più calda di 3,1 gradi. Sono valori eccezionali che, soprattutto a Trieste, hanno influito sulla temperatura dell'acqua del mare che è arrivata a valori che sono stati paragonati a quelli delle zone caraibiche. Recentemente gli esperti hanno anche azzardato una previsione di bagni fino a novembre. Se per la Sicilia questa potrebbe non essere una notizia degna di nota, per il golfo di Trieste un bagno in mare in autunno inoltrato potrebbe invece diventare una realtà piuttosto allettante. La massa di calore che le acque hanno accumulato in questi mesi infatti, potrebbe essere rilasciata lentamente in assenza di particolari fenomeni, mantenendo quindi elevata la temperatura in superficie. Un altro dato importante è quello della piovosità. Gli esperti dell'osmer Arpa hanno registrato indici quasi da deserto. Insomma in pochi mesi il terreno è diventato sempre più secco, sempre meno in grado di assorbire l'acqua piovana e quindi è potenzialmente cresciuto il livello di rischio per le alluvioni, come è accaduto in Friuli. Ecco i dati: in maggio sono piovuti su Trieste appena 4 millimetri di pioggia, in giugno 24, in luglio 11, in agosto 17 e in settembre 17, con una media stagionale di 81. Insomma c’è stata meno di un quinto della pioggia prevista dalle statistiche. " I dati dello schema qui sopra si riferiscono alla città di Trieste TRIESTE - "Fiumi ridotti a rivoli insignificanti. Agricoltura in ginocchio. Fauna selvatica - e non - in pericolo. Il 118 subissato di chiamate. Il commercio avvilito per l’impraticabilità dei pomeriggi assolati... Quella che si è appena chiusa è stata un'estate eccessiva. Troppo lunga, troppo torrida, troppo difficile. Persino l'acqua del mare – l’allarme gli esperti lo avevano lanciato parecchie settimane fa - si è scaldata tanto da innescare il pericolo di pesanti alluvioni autunnali. In Friuli l'alluvione, devastante, è arrivata puntuale. Poche settimane fa, mettendo paesi interi in ginocchio. Non è stata strage di anziani, come nella Francia choccata dall'afa. Né si sono registrati picchi di emergenza come quelli emersi in altre zone d'ltalia. Ma anche per Trieste questa del 2003 è stata una stagione incredibile. Sotto tutti i punti di vista. L'aria cocente è stata resa anche più inquinata dalla cappa di caldo record. Nelle zone agricole del Carso la gente ha lanciato l'allarme: olivicoltura in ginocchio - a metà agosto la stima della perdita nel solo comune di San Dorligo della Valle era del 50% secco - seminativi e orti decimati, perfino il miele a rischio: stremate dal caldo, le api regine non deponevano più le uova e fermavano la crescita della specie... Perfino la produzione di funghi, a conti fatti, è risultata drasticamente tranciata. Un'estate eccessiva, comunque. Anche nel brusco calo delle temperature e nelle raffiche di bora a 70 chilometri orari che hanno fatto la loro comparsa a fine agosto. Ma è stato un falso allarme: a settembre il grande caldo è tornato. Adesso, l’estate 2003 è definitivamente archiviata. E c'è gia chi pensa a un prossimo, possibile inverno ghiacciato." 6/7 ottobre 1987: 30 anni fa
l'eccezionale nubifragio che colpì Gorizia
con più di 300 millimetri di pioggia caduti in sole
24 ore Sono passati 30 anni da quel eccezionale nubifragio che, sopratutto nella serata del giorno 6 ottobre, colpì con violenza Gorizia provocando molti danni sopratutto nella parte nord della città per l'esondazione del torrente Corno. Si tratta del maggior evento di pioggia caduta in sole 24 ore sulla nostra città negli ultimi 150 anni, in pratica da quando nel 1870 sono cominciate le prime rilevazione meteorologiche a Gorizia. Sono caduti ben 306,8 millimetri di pioggia in 24 ore di cui 278,0 mm in sole 12 ore tra le ore 10:00 e le 22:00 del 6 ottobre !. Qui sotto posto alcuni grafici interessanti relativi all'evento nonchè alcuni passaggi sui giornali dell'epoca che hanno dato molto risalto all'avvenimento. citazione del titolo, alcune righe e foto da "il Piccolo" del 7 e 8 ottobre 1987 cronaca di Gorizia ![]() Grafico che riporta l'andamento orario dei millimetri di pioggia caduti tra le ore 04:00 del giorno 6 ottobre e le 04:00 del giorno 7 ottobre 1987 Qui sotto posto il grafico del confronto orario tra il 1987 ed un altro evento molto rilevante avvenuto solo 5 anni fa: parliamo del 26/27 ottobre 2012 che, per importanza, è dietro solo al citato 1987 (parliamo sempre di precipitazione record nell'arco delle 24 ore). Il 2012, che sul grafico si trova in primo piano in azzurro, ha avuto 3 fasi di massima precipitazione: la 1a nella notte a cavallo tra il 26 e 27 ottobre; una 2a fase, la più intensa, al mattino ed una 3a in serata per un totale di 253,5 mm nelle 24 ore. Andamento diverso invece per il 1987, grafico in secondo piano di colore marrone. Solo 2 fasi principali: la 1a all'ora di pranzo con una punta massima di 36 mm/ora tra le 13:00 e le 14:00 e la 2a molto intensa tra le 18:00 e le 23:00 in cui sono caduti ben 188,6 mm con punte di 46 mm/ora. Ancor più rilevante è il dato dei millimetri di pioggia caduti in sole 12 ore tra le 10:00 del mattino e le 22:00 di sera: ben 278,0 mm!! Totale millimetri di pioggia evento 6/7 ottobre 1987 in 24 ore: 306,8 mm Totale millimetri di pioggia evento 26/27 ottobre 2012 in 24 ore: 253,5 mm ![]() GORIZIA - "La grande pioggia il giorno dopo. Scene, volti, luoghi sono gli stessi di quattro anni fa. Palazzo Attems ha i battenti chiusi ai visitatori. All’interno c’è grande agitazione. La dottoressa Masau Dan, direttrice dei Musei provinciali, insieme ad altri collaboratori è intenta a cercare di sottrarre con della carta assorbente quanta più umidità possibile dalla pagine di preziosi volumi. L'acqua è penetrata al pianterreno, intaccando migliaia di fogli. Il lavoro di recupero richiede pazienza certosina. Il diluvio di quattro anni fa era stato ancor più impietoso. Come ricorderete, il museo della grande guerra fu interamente allagato. E’ stata una notte movimentata anche per la gente della «Piazzutta». Il signor Castellaz è rimasto alzato fino alle 3 del mattino. «Ho cercato di industriarmi come ho potuto. Assieme ad altri ho tentato, servendomi di alcune tavole, di far defluire altrove l'acqua. Per fortuna che a casa mia posso contare su un buon sistema di scarico. Altrimenti...» Anche nel popoloso rione di Straccis la rete fognaria non ha retto all’offensiva delle piogge. Colpita la scuola elementare «Pecorini». Funziona a tempo pieno, i bimbi vi possono rimanere dalla mattina alla sera. Tre aule si sono allagate. Allo stadio di Campagnuzza l'acqua ha allagato il sottopassaggio mandando in tilt la centralina elettrica e costringendo i biancazzurri della Pro Gorizia a cercare ospitalità altrove. " ![]() GORIZIA — "L'alluvione si è ripetuta come quattro anni fa ma questa volta con danni maggiori. A uscire dagli argini non è stato solo il Corno, ma anche il Vertoibizza, un fiumiciattolo che scorre in territorio juvoslavo. Le acque limacciose di questo rio hanno allagato tutta la zona dell'ospedale mettendo in ginocchio l’intero nosocomio cittadino. E' stata una notte di paura quella trascorsa dal personale ospedaliero e anche dagli amministratori che sono giunti sul posto non appena l'acqua ha cominciato ad allagare le gallerie sotterranee del complesso ospedaliero. A un certo punto è stato predisposto un piano di evacuazione dell'intero ospedale. I componenti del comitato di gestione dell'Usl avevano già preso contatto con gli altri ospedali della regione per conoscere la loro disponibilità ad accogliere i pazienti. . La città ieri, sotto un sole che faceva capolino da nubi nere e minacciose, ha atteso che si rimarginassero le ferite. Ancora una volta la zona più colpita è quellla a ridosso del confine jugoslavo, da piazza Medaglie d’oro al valico pedonale di via San Gabriele. In questa via non c'è una casa che non sia stata invasa dall'acqua che proveniva sia dal letto del Corno che dalle alture della vicina fascia slovena, in particolare dalla massicciata della linea ferroviaria. Scantinati, pianiterra, negozi, botteghe di artigiani sono stati sommersi da metri d’acqua; i vigili del fuoco hanno lavorato per tutta la notte e la giornata di ieri aiutati da due squadre di colleghi giunti da Trieste. In via San Gabriele per soccorrere le persone più in difficoltà hanno dovuto usare anche i canotti. Il fiume d'acqua è defluito poi verso il rione di Piazzutta e verso via Silvio Pellico. Ancora una volta è stato allagato il pianoterra di palazzo Attems, sede dei musei provinciali. I danni maggiori li ha subiti l’archivio, e ieri mattina il personale disponibile si è affrettato a cercare di recuperare i libri e i documenti di maggior valore. Il nubifragio che si è abbattuto sulla città per l'intera giornata di lunedi, ma con particolare intensità dalle 18 alle 23 (in cinque ore sono caduti 200 millimetri di pioggia), non ha risparmiato il settore industriale e artigianale. Danni considerevoli vengono segnalati alla Safog e all’Omg, due aziende metalmeccaniche del rione di Straccis. Uffici e officine sono stati invasi dalle acque e dai detriti. Entrambe le fabbriche avevano subito rilevanti danni nel 1983. L’acqua non ha neppure risparmiato un'industria dolciaria di via Trieste e altre aziende artigianali della zona Nord della città. L'alluvione — circoscritto alla città perché nel resto dell’Isontino la pioggia è caduta con minore intensità — ha causato danni anche alla vicina Nuova Gorizia e San Pietro." Il violento nubifragio del 16 e 17 ottobre 1983 che ha provocato lo
straripamento del torrente Corno Dopo aver visto 2 settimane fa l'eccezionale nubifragio che ha colpito Gorizia tra il 6 e 7 ottobre 1987 con i 300 millimetri di pioggia caduti in 24 ore vediamo ora un altro episodio successo soli 4 anni prima, esattamente tra il 16 e 17 ottobre 1983 con un altro nubifragio analogo per quanto riguarda purtroppo i danni un pò meno per l'intensità del fenomeno che comunque è stato rilevante con i suoi 212,2 millimetri di pioggia caduti in sole 24 ore. Di seguito l'articolo che riporta nello stesso episodio di maltempo la prima neve caduta sulle montagne friulane anche sotto i 1.000 metri come a Tarvisio. citazione del titolo, foto e alcune righe da "il Piccolo" del 18 ottobre 1983 cronaca di Gorizia GORIZIA - "Si parla di alcuni miliardi di danni, ma sono stime approssimative e per difetto. Solamente fra qualche giorno, non appena sara compiuta una rilevazione a tappeto si sapra quanto costerà alla città l’inondazione dell'altra notte causata dallo straripamento del Corno e dal violento nubifragio che per alcune ore ha flagellato la città. E' un nuovo choc per Gorizia, un nuovo duro colpo alla sua economia già disastrata per le difficoltà finanziarie e di confine. Proprio oggi, infatti, ricorre il primo anniversario dell'introduzione delle restrizioni Jugoslave. La fiumana di acqua, metri e metri cubi piombati con violenza da via San Gabriele, ha colpito la piccola ma ancora solida economia del terziario, l'industria e la cultura. Tre settori rappresentativi della citta. I danni più ingenti si registrano alla Safog-Omg di Straccis. Un capannone, che ospitava il laboratorio e che faceva pure da collegamento con la falegnameria è crollato sotto la spinta delle acque del Corno, che proprio in quel punto escono a cielo aperto. Erano le 2.20 quando il custode si è accorto del crollo e ha dato l'allarme. In quel momento nello stabilimento non c erano operai, per cui i danni sono stati solo alle strutture, il capannone ha ceduto dopo che le acque del torrente con la loro violenza avevano eroso la sponda di destra facendo prima crollare la spalletta di cemento. Ieri in fabbrica si è lavorato a singhiozzo. Il primo turno è rimasto fermo. Del secondo turno ha lavorato solo la parte finitura. L'azienda, che lamenta danni per circa duecento milioni di lire, ha messo in cassa integrazione una settantina di operai per una settimana sperando in questo periodo di poter ripristinare appieno la produzione. Sul luogo del crollo si è recato ieri mattina il viceprefetto Barillari ( il prefetto è assente da Gorizia). La cultura è stata gravemente colpita. Oltre un metro di acqua ha invaso palazzo Attems danneggiando gravemente il pianoterra dove è ospitato il museo della guerra e l’emeroteca, come spieghiamo in altra parte del giornale. Il terziario è stato colpito in numerosi negozi ed esercizi commerciali tra via San Gabriele. via Corsica e piazza De Amicis. Oltre un metro d’acqua ha invaso scantinati e locali dove erano stipate le merci da mettere in vendita. I danni sono per il momento incalcolabili, ma ammontano sicuramente a centinaia di milioni. Danni anche al patrimonio edilizio. Alcune famiglie hanno dovuto abbandonare i propri alloggi per la loro inagibilità. il Comune ha messo a disposizione di queste sfortunate persone i locali del Centro sociale polivalente. Fino a ieri sera erano già state alloggiate dieci persone, due famiglie di 7 persone più altre che vivono da sole." ![]() A sinistra la spettacolare immagine del satellite che ha ripreso nelle ore centrali del giorno 16 ottobre 1983 la perturbazione che inizia a colpire il nord Italia seguita da una robusta discesa di aria fredda. A destra la corrispondente mappa del tempo alla quota di 5.500 metri circa con ben visibile il centro di bassa pressione sopra l'Inghilterra che ha pilotato la perturbazione. ![]() REGIONE - "È arrivata in anticipo la piena del giorno dei Santi. "La montana dei Sanz” per dirla in friulano. Gorizia è mezza allagata, il CORNO è uscito dagli argini, l’Isonzo arriva al limite di guardia. E poi neve a Tarvisio e in Alta Camia, pioggia battente su tutta la pianura e vento forte, a tratti, a Trieste e Pordenone. L’ondata di maltempo accompagnata da un repentino abbassamento della temperatura non ha risparmiato nessuna località della regione. Il centro più «segnato» è comunque Gorizia. Nella parte Nord della città si sta ancora lavorando per liberare dall’acqua decine e decine di cantine in via San Gabriele, in via Corsica, piazza De Amicis, via Pellico, Piazzutta, via Brass e via Aquileia. Gravissimi danni anche a Nuova Gorizia. L’acqua ha distrutto gran parte degli archivi del municipio e sommerso decine e decine di macchine. Nel centro il livello ha toccato i 40-50 centimetri. Invase centinaia di cantine, la sede della «Lu- bianska Banka», abitazioni, scuole, asili infantili e fabbriche. Più di cento tonnellate di farina sono finite a mollo nel magazzino del panificio. Il dato più preoccupante è però rappresentato dall’inquinamento dell’acquedotto. «Bollite l’acqua prima di berla» hanno consigliato alla popolazione le autorità sanitarie d’oltreconfine. In provincia di Udine da registrare una abbondante nevicata a Tarvisio. Per quattro-cinque ore i fiòcchi si sono raccolti sull’asfalto fino a raggiungere uno spessore di otto centimetri. Dopo le 16 la precipitazione si è trasformata in pioggia che ha lavato tutte le strade. Tutti i valichi sono aperti. La neve continua a cadere a Sella Nevea e crea qualche problema per la circolazione. Sopra quota mille è caduta la neve. Poi nel pomeriggio, come a Tarvisio, la pioggia l’ha sciolta. Il manto bianco invece resiste nella parte alta del Piancavallo, e sulle cime del gruppo del Duranno, a pochi chilometri da Cimolais. I danni creati dal maltempo di ièri sono stati al centro di una riunione a Gorizia. Vi hanno partecipato, oltre all’assessore Brancati, amministratori locali, funzionari dello Stato e della Regione. L’assessore ha affermato che chiederà alla giunta «di inserire Gorizia nei provvedimenti già predisposti a favore delle aziende di San Giovanni al. Natisone e Cormons colpite dalla tromba d’aria della scorsa settimana». Per i casi più urgenti si è costituita anche una commissione composta da tecnici del Comune, del Genio civile e della Regione." |